BHM. La Biblioteca di Historia Magistra
La BHM, “Biblioteca di Historia Magistra” affianca la rivista all’insegna della «storia critica». Ospita saggi, inchieste, testi e documenti; con la rivista e il sito (www.historiamagistra.it), costituisce un progetto culturale di riflessione e ricerca, all’insegna del “diritto alla storia”, nella convinzione che la storia sia una scienza, il cui compito primo è l’accertamento della verità, e d’altro canto, che allo storico competa un «ufficio civile».
BHM
Collezione diretta da Angelo d’Orsi.
Comitato scientifico: Pietro Adamo, Piero Bevilacqua, Gian Mario Bravo, Giuseppe Cacciatore, Paolo Favilli, Silvia Giorcelli, Guido Panico, Giuseppe Sergi.
Redazione: Francesca Chiarotto.
Pubblicati
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Inchiesta su Gramsci. Quaderni scomparsi, abiure, conversioni, tradimenti: leggende o verità?
a cura di Angelo d’Orsi
Accademia University Press, 2014
Antonio Gramsci è oggetto non soltanto di studi e ricerche, ma anche di polemiche che negli ultimi anni hanno conosciuto una notevole recrudescenza, segnale in fondo di una inesausta vitalità del pensiero di uno degli autori italiani più studiati e tradotti a livello internazionale. Ma le polemiche testimoniano altresì che esistono momenti e vicende della biografia gramsciana, su cui ancora necessitano scavi documentari, ipotesi di lavoro, o semplici riletture di testi e documenti già noti.
Il libro nasce, da una parte, dalla registrazione delle polemiche tuttora in corso, ma dall’altro, dalla consapevolezza che anche le contese apparentemente stolte e superflue, possono aiutare a sciogliere nodi, o quanto meno a porre nuove domande: purché si sia animati da autentica volontà di sapere, come la rivista «Historia Magistra», dal cui seno il libro è in qualche modo scaturito.
Fondato su un Questionario, il volume ha raccolto le risposte di 26 studiosi e studiose, coordinati da Angelo d’Orsi, autore anche della robusta Introduzione.
In appendice un testo del nipote di Gramsci, Antonio junior.
Intervista al professor Angelo d’Orsi, curatore di “Inchiesta su Gramsci”, su Liberi di scrivere.
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Alessandro Casiccia
Segni dell’esclusione. Patrimoni, lusso, diseguaglianza crescente
Accademia University Press, 2016
Con il tramonto del secolo xx, il conflitto delle classi si traduce sempre meno in pressioni rivendicative, dinamica salariale, mobilità sociale. La diseguaglianza assume nuove forme. Vengono erette nuove barriere; non solo quelle contrastanti le migrazioni, ma ancor prima quelle riguardanti i rapporti economici e sociali, l’accesso alla politica, all’istruzione superiore, e alla vita nelle metropoli, dove si ridisegnano interi quartieri, si accentrano patrimoni immobiliari ultralussuosi, e l’estrema ricchezza è scarsamente utilizzata in investimenti produttivi. Nei processi escludenti si mostrano determinanti anche quelli concernenti i beni d’alto pregio, come era accaduto nei secoli della modernità preindustriale. I nuovi messaggi riguardanti il lusso si configurano sempre meno come stimolo di un consumismo diffuso. In quell’apparente continuum dove durante i decenni postbellici si disponeva la varietà dei segni ma si stemperavano le differenze, vediamo ora aprirsi una mutazione anche semiotica, nella quale però una nuova discontinuità fra la “superclasse” e la maggioranza esclusa non è solo indicata, ma in certo modo fondata e costituita.
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Aspettando il Sessantotto. Continuità e fratture nelle culture politiche italiane dal 1956 al 1968
a cura di Francesca Chiarotto
Accademia University Press, 2017
Nei contributi qui presentati, vengono analizzati alcuni momenti e figure della vita e del dibattito politico in Italia nel dodicennio che precede l’esplosione del 1968. Sono evidenziati – nella continuità delle diverse culture politiche – gli elementi di discontinuità, le incrinature, i dissensi, le eterodossie, le polemiche: tutto ciò che in qualche modo, può essere considerato un dato “preparatorio” del sommovimento di fine decennio.
Leggi qui l’indice e la premessa: Aspettando il Sessantotto_INDICE E PREMESSA
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Sfumature di rosso. La Rivoluzione russa nella politica italiana del Novecento
a cura di Marco Di Maggio
Accademia University Press, 2017
Nel corso del XX Secolo Italia è stato uno dei paesi dell’Occidente in cui il confronto politico e la dialettica fra le classi sociali ha assunto la più marcata connotazione ideologica. Questo alto livello di ideologizzazione della dialettica politica ha fatto sì che nelle culture politiche italiane si stratificassero molteplici concezioni e rappresentazioni della rivoluzione, all’interno delle quali occupano un ruolo centrale quelle della Rivoluzione Russa.
Questo volume raccoglie una serie di ricerche sulle rappresentazioni della Rivoluzione Russa e, in particolare nelle culture politiche italiane del Novecento.
Le rappresentazioni del 1917, e quelle della forma di Stato e di governo nata dalla Rivoluzione rappresentano un punto di osservazione sull’evoluzione delle culture politiche, delle loro relazioni e contrapposizioni, della circolazione di idee e delle influenze reciproche.
Dalla metà degli anni Venti gli eventi russi del 1917 e il “modello sovietico” diventano un termine di confronto, un esempio a cui ispirarsi o, comunque, un elemento imprescindibile per tutte quelle correnti politiche e culturali che cercano di elaborare una lettura (positiva o negativa, ideologica o più orientata all’analisi reale) della società di massa, del capitalismo fordista, del rapporto fra Stato e classi sociali e di quello fra interessi economici individuali e collettivi.
Leggi qui l’indice e la premessa: SFUMATURE DI ROSSO_INDICE E INTRO.
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Il trauma di Caporetto. Storia, letteratura e arti
a cura di Francesca Belviso, Maria Pia De Paulis, Alessandro Giacone.
Accademia University Press, 2018
La battaglia di Caporetto (24 ottobre – 9 novembre 1917) ha rappresentato un trauma nella storia italiana del Novecento. Ancor oggi, nel linguaggio comune, la parola Caporetto è sinonimo di disastro. In quella battaglia i soldati della 2a Armata vengono respinti dagli austriaci e dai tedeschi al di qua dell’Isonzo e del Tagliamento fino al Piave, mentre i Comandi militari li accusano di diserzione e tradimento.
Cento anni dopo, questo volume affronta, in un’ottica pluridisciplinare e interdisciplinare, e alla luce della nozione di “trauma”, gli aspetti storici, politici e militari della disfatta. Esso fa largo spazio anche alle testimonianze dei soldati-scrittori la cui esperienza di quei giorni acquista senso se inserita in una dimensione collettiva e storica.Le stratificazioni temporali – relative tanto alla lettura storiografica, militare e politica quanto agli scritti memoriali e letterari – costituiscono un fattore importante per la riappropriazione di un evento che tocca la storia e l’identità italiane. Nel processo di rievocazione del trauma, la rappresentazione dello choc subìto tiene conto sia dell’immediatezza del vissuto che della simbolizzazione retrospettiva. Questo volume intende allora studiare i meccanismi attraverso i quali il ricordo del trauma di Caporetto prende forma nel linguaggio auto-biografico o finzionale inteso anche come espressione terapeutica e luogo della resilienza.
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1918-2018 Cento anni della Grande Guerra in Italia
a cura di Francesca Belviso, Maria Pia De Paulis.
Accademia University Press, 2020
A due anni dalla fine del Centenario della Prima guerra mondiale, questo volume si interroga sull’eredità del primo trauma storico del Novecento, momento integrante di una memoria collettiva costruitasi nel corso degli ultimi cento anni, nonché evento fondatore della storia italiana ed europea.
Sul piano storico, la questione della mitizzazione della Grande Guerra e della sua strumentalizzazione in alcuni momenti cruciali della storia nazionale viene vagliata alla luce del recupero del suo valore ideologico e immaginario, funzionale ad un racconto condiviso. Espressione del sacrificio e del dovere di patria, la Grande Guerra pone ancora oggi la questione del nesso fra la storiografia e una “politica della memoria” che ha spesso inficiato la rivisitazione dell’evento.
Sul piano culturale, letterario e artistico, le testimonianze, le riscritture o le creazioni sulla Grande Guerra invitano a riflettere sul senso veicolato dalle forme – memorie, romanzi, poesia, arti visive – scelte per reinterpretare quello scontro che è stato anche un’occasione di coesione sociale e di elaborazione dell’identità nazionale.
Questo volume affronta le questioni più scottanti dell’immediato dopoguerra, la memoria lunga del conflitto tra eredità e distanza critica, le rivisitazioni delle ragioni del conflitto o dell’esperienza del fronte e infine la costruzione delle numerose memorie politiche e celebrative. La Grande Guerra riletta come cartina di tornasole della storia patria e del suo divenire.
Leggi qui l’indice e la premessa: Indice e Intro volume Grande Guerra
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Il diritto alla storia. Saggi, testimonianze, documenti per HISTORIA MAGISTRA (2009-2019)
a cura di Francesca Chiarotto, Angelo d’Orsi.
Accademia University Press, 2021
In occasione del decimo anniversario di vita di «Historia Magistra. Rivista di storia critica», abbiamo deciso di riflettere sul nostro percorso, attraverso un volume collettivo che per un verso racconta la vicenda della Rivista, e per un altro fa il punto sullo stato della ricerca storica, e in particolare sul rapporto tra la storia e le altre discipline. Soprattutto il libro vuol essere un mattone nella barricata in difesa della storia, un “bene comune” fondamentale, contro i tentativi ricorrenti di delegittimarla e svilirla.
Contratto o rivoluzione! L’Autunno caldo tra operaismo e storiografia
a cura di Marie Thirion, Elisa Santalena, Christophe Mileschi.
Accademia University Press, 2021
L’Autunno caldo, segnato dalle grandi lotte per il rinnovo dei contratti di numerose categorie di lavoratori, costituisce il culmine di una stagione di mobilitazioni che modificò profondamente gli assetti economici e sociali in Italia. Oltre a evidenziare un diverso equilibrio di potere tra industriali e organizzazioni dei lavoratori, quel ciclo di lotte mise in primo piano una classe operaia giovane e combattiva, portatrice di rivendicazioni e di desideri volti a contrastare un «Miracolo» che non era alla portata di tutti. Il presente volume nasce dalle riflessioni del convegno «1969-2019 – 50 anni di Autunno caldo: tra storiografia, eredità e testimonianza» organizzato all’Université Grenoble Alpes e all’Université Paris Nanterre tra il 15 e il 18 ottobre 2019, e dà largo spazio sia a storici e specialisti affermati, che a giovani ricercatori impegnati nello studio della stagione di lotta degli anni Sessanta e Settanta italiani. I saggi ripercorrono i dibattitti interni alla Sinistra, la nascita dei gruppi extraparlamentari, le conquiste giuridiche dei lavoratori, prendendo anche in considerazione la circolazione delle idee e delle lotte al di là del triangolo industriale e al di fuori della fabbrica. Il volume invita più generalmente a riflettere sulle tracce lasciate dall’Autunno caldo nell’immaginario individuale e collettivo di varie generazioni fino ai giorni nostri.
Il 1956. Un bilancio storico e storiografico
a cura di Francesca Chiarotto e Alexander Höbel
Accademia University Press, 2022
In quale misura gli eventi del 1956 hanno costituito una cesura nella storia del XX secolo? Il volume si propone di riflettere – anche criticamente – sull’idea del 1956 come “anno spartiacque”, tenendo assieme ricostruzione storica e dibattito storiografico, e ponendo al centro il nesso tra le vicende nazionali e gli avvenimenti di portata internazionale che in quell’anno si sono susseguiti, dalle crisi interne al blocco sovietico allo scacco subìto in Egitto dal colonialismo anglo-francese. Dal XX Congresso del Pcus ai “fatti d’Ungheria”, dal ’56 polacco alla crisi di Suez, sono ripercorse – con particolare attenzione alle culture politiche – le conseguenze italiane ed europee di eventi e processi di portata globale.
Leggi qui indice e presentazione: 1956_Indice e presentazione
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Gabriele Mastrolillo, Marion Labey (a cura di), Altri comunismi italiani. Alternative dentro e fuori al PCI da Livorno al Sessantotto.