Il seminario riprende una ricerca che ha inteso ripercorrere la storia istituzionale degli apparati di pubblica sicurezza, degli organi giudiziari e del coordinamento tra gli stessi contro le formazioni armate di estrema sinistra e di estrema destra tra il 1972 e il 1982 in Italia e nella Repubblica Federale di Germania (RFG). Il seminario vuole riflettere sul tema della lotta al terrorismo, perseguita attraverso azioni preventive e repressive da parte dei governi (nel caso specifico italiano e tedesco-occidentale).
Applicando un’analisi di storia comparata e transnazionale, si è cercato d’indagare come nei due Paesi i governi e gli apparati di sicurezza abbiano elaborato delle strategie atte a contenere e combattere una violenza armata interna e internazionale.
Il lavoro si è proposto di riflettere e indagare se si è verificata una restrizione delle libertà dei cittadini (politicizzati o meno) nei due Paesi nel corso dell’emergenza e se le conseguenti trasformazioni legislative, esecutive e giudiziarie abbiano modificato l’assetto istituzionale di partenza.
La legislazione cosiddetta “antiterrorismo” approvata dai Parlamenti italiano e tedescooccidentale non ha mai abbandonato del tutto il terreno delle garanzie democratiche costituzionali. Eppure, se si analizza il dibattito intorno ai provvedimenti legislativi antiterrorismo tra il 1972 e il 1982, alle cronache di alcuni casi giudiziari e al controllo portato avanti dagli organi di sicurezza e dalla magistratura emerge quanto il discorso (politico e pubblico) sulla sicurezza interna e il paradigma emergenziale in difesa di un ordine democratico abbiano rappresentato dei principi propulsori e giustificatori dell’emergenza e abbiano determinato una crescente azione disciplinante, volta ad un maggior controllo dello Stato sulla società. Una particolare attenzione è stata dedicata alla cooperazione bilaterale italo-tedesca nella lotta al terrorismo e allo scambio di dati, informazioni e conoscenze tra gli apparati di sicurezza dei due Paesi.
Il precario equilibrio tra garanzie democratiche e misure di pubblica sicurezza solleva, quindi, questioni di estrema attualità che trovano spazio nel dibattito scientifico e pubblico e che riguardano da vicino la vita di ogni singolo cittadino europeo (e non solo). Consapevoli del fatto che tanto il contesto storico di riferimento quanto le tipologie di terrorismo sono profondamente mutati, le questioni affrontate nel progetto potrebbero aiutare una riflessione sull’oggi, in un momento di grave emergenza terroristica internazionale. La ricerca ha dimostrato l’estrema importanza di storicizzare la lotta al terrorismo e il discorso sulla sicurezza interna e internazionale dei sistemi democratici, in quanto rappresentano dei temi che condizionano significativamente l’intricata rete delle relazioni internazionali e che rimettono in discussione il confine, spesso indefinito, tra il bisogno di sicurezza dello Stato, la salvaguardia dei diritti e il rispetto delle garanzie di libertà dei cittadini.
Laura Di Fabio ne discute con Guido Panvini e Luigi Ferrajoli.
Roma, 21 maggio 2015, ore 17:00
Università “Sapienza”, Dipartimento di Storia Cultura Religioni
Aula Seminari