A cura di Historia Magistra e Fondazione Luciano Russo
La ventennale storia dello stabilimento Fiat (Sata) di Melfi costituisce un privilegiato punto di osservazione per capire una realtà del mezzogiorno rimasta per lungo tempo ai margini dello sviluppo economico del Paese. Prendono così luce anche le contraddizioni determinate dalla drastica conversione di un territorio in origine a basso impatto antropico.
L’analisi dei fatti melfitani consente, inoltre, di interrogare studiosi, protagonisti e, in generale, portatori di interessi sugli aspetti economici, politici e ambientali di un modello di produzione che va collocato dentro una realtà, quella occidentale, dalla preminente vocazione postindustriale.
Tali questioni, infine, si proiettano nella cornice della globalizzazione economica: il futuro (anche) qualitativo del lavoro dentro il paradigma competitivo globale; l’incidenza della politica statale (e comunitaria) nel governo di fenomeni che hanno origine e sviluppo in una realtà economica sempre più sganciata dai territori; la riorganizzazione dell’agenda pubblica alla ricerca di un delicato equilibrio tra nuove formule del welfare e accelerazione delle forme di precarietà.
Di questi, e altri, temi discuteranno Giovanni Barozzino, senatore e componente della Commissione permanente XI del Senato – Lavoro, previdenza sociale; Nicola Mattoscio, ordinario di Economia politica presso l’Università di Chieti-Pescara “G. d’Annunzio”; Katia Picciariello, redattrice della rivista “Historia Magistra”, e Francesco Tomei, ordinario di Medicina del lavoro presso l’Università di Roma “La Sapienza”. Introdurrà e coordinerà la discussione Flavio Silvestrini, redattore di “Historia Magistra” e socio della Fondazione Luciano Russi, mentre alcune considerazioni conclusive saranno presentate da Angelo d’Orsi, ordinario di Storia delle dottrine politiche presso l’Università di Torino e Direttore di “Historia Magistra”.
Venerdì 29 maggio 2015 – ore 16:00
Biblioteca nazionale centrale di Roma
Viale Castro Pretorio 105